Agente 081 Rhys Blond

Agente 081 Rhys Blond






  3472     Spionaggio     1995     30'  


Rio de Janeiro, da un terrazzino assolato prende il via la missione di RHYS BLOND. L’agente 081 della CITO (Centrale Investigativa Totalmente Operativa) sulle tracce della mortale organizzazione SFRUTTA (Sequestri Furti Rapine Usura Truffe Terrorismo e Altro). Un’arma micidiale, il Transex, che trasforma gli uomini in donne e un cattivo senza pari, Mr.Ioso, i suoi obiettivi.

Curiosità
  • Nasce originariamente come prosecuzione del clip "Stefano Bond" - vennero girate anche alcune scene ormai perdute - ma la scarsa reperibilità del protagonista ci fece deviare su un'ideale seguito che ne ripercorresse le orme.
  • Con i suoi 30 minuti è stato per anni il nostro film più lungo (un vero kolossal) e quello con l'uso di più locations.
  • La prima versione venne in seguito ristrutturata al computer ed impreziosita con l'aggiunta di effetti speciali.
  • Le ultime riprese furono un'autentica corsa contro il tempo: due gioni dopo infatti, il film doveva essere pronto per venire proiettato in pubblico.
  • Diario delle riprese
    12 SETTEMBRE: Appuntamento a Quarto, a casa di Francesco per girare la prima scena, quella cioè del prologo ambientato in una ipotetica Rio de Janeiro. Per l'occasione il cast era composto da quattro elementi: Ettore, dietro la macchina da presa, Francesco, Daniela ed io, ovviamente davanti. L'azione si svolge in due ambienti: il terrazzo e la camera di Francesco, che nella finzione scenica sono praticamente collegati, ma che in realtà distano qualche piano. La prima parte delle riprese non ha destato molti problemi. Il dialogo tra Francesco e Daniela è riuscito quasi subito; in fondo è facile recitare leggendo su un foglio poggiato a terra e sapientemente "ammacchiato". Il difficile è venuto dopo, nella lotta fra Rhys Blond e Koko: se in passato la proprietà di Francesco di farci ripetere un'infinità di volte la stessa scena, causava solo stressanti prolungamenti del tempo di lavorazione, stavolta ha fatto si che io diventassi un vero e proprio martire della cinematografia amatoriale. Nel mio lungo calvario ho contato: un pugno sul mento, un paio di tuffi sul nudo pavimento e, con un secchio sulla testa, una decina di Xilografie sull'anta di legno di un armadio. Il culmine della sofferenza l'ho però raggiunto nella magica inquadratura del salto nel vuoto. La mancanza di un piano soprelevato che potesse rendere perfettamente l'effetto (come è stato per "Gli impensabili") mi ha visto costrettoa montare sulle spalle di Francesco che, dopo un paio di minuti, ha cominciato ad accusare il mio peso ed a perdere l'equilibrio. Prima di cadere rovinosamente a terra, Francesco mi ha regalato una visione panoramica del suo parco, davanti al quale ho visto scorrere tutta la mia vita. 22 OTTOBRE: Dopo più di un mese di inattività ritorniamo ritorniamo a calcare le scene con rinnovato vigore. Appuntamento nel pomeriggio ai GRAFFI STUDIOS che, dopo l'Hotel Ritz de "Gli impensabili", diventano gli uffici della C.I.T.O., presso i quali il nostro eroe presta servizio. Il cast è composto da 5 elementi: Ettore (regista), Francesco, Adriano (colonnello XYZ), Cristina (miss Duepenny), ed io nelle vesti di un impiegato, semplice ma indispensabile comparsa. La scena si svolge in due ambienti: l'anticamera (cioè un corridoio adibito a tale) dove Blond tiene una breve conversazione con Duepenny, e la stanza del colonnello, dove l'agente riceve le istruzioni per la missione che dovrà svolgere. Le difficoltà non tardano ad arrivare: da veri temerari (o incoscienti) quali noi siamo, abbiamo nuovamente tentato di effettuare delle riprese senza elettricità e per di più in un pomeriggio autunnale. La scena dell'anticamera è stata l'unica ripresa che è stato possibile utilizzare, nonostante abbia presentato, inizialmente, le consuete difficoltà: tra Cristina e Francesco infatti vi era più uno scambio di spudorate risate che di battute. Le riprese nella stanza del colonnello, poi totalmente eliminate, furono effettuate nelle tenebre via via più totali. L'idea di aver sprecato un intero pomeriggio per un minuto scarso di riprese effettive era un boccone difficile da mandar giù. Decidemmo quindi di utilizzare il resto del tempo a nostra disposizione per girare un'altra scena che, data la situazione improvvisata, non poteva che essere quella del "Grand Hotel", ossia il remake di "Stefano Bond". Essa infatti non necessitava di una grande preparazione ed i pochi interpreti (Francesco, Ettore, Paolo) erano più che disponibili. Arrivati sul set (come allora la casa di Ettore), io ed Ettore ci "addobbammo" con camicie grunge e ci imbrattammo il viso di marrone per sembrare due terroristi libanesi un pò più credibili della volta precedente. Ettore inoltre, per sembrare più convincente, utilizzò persino una barba finta come capigliatura riccia, avvolgendola in un asciugamano a mo di turbante. Era tutto pronto e meravigliosamente perfetto, finchè al momento di girare, io ed Ettore fummo colti da un'inspiegabile crisi di paranoia recitativa. Vedendo la sigla finale con le migliori gaf, capirete perchè a momenti impiegavamo il doppio del tempo impiegato la volta precedente. 26 OTTOBRE: Appuntamento in sede nel tardo pomeriggio per girare una sequenza tanto breve quanto necessaria, quella cioè delle due guardie che, dalla loro automobile, assistono al crollo del Grand Hotel ed al consecutivo salvataggio di Blond. Il fatto che essa sia breve non significa che non presenti le consuete difficoltà: dal microfono situato sul cruscotto che all'improvviso si stacca lasciandomi muto, all'errore di Ettore nell'accensione dell'auto, dalla risata fuori campo di Sandra, che in fase di doppiaggio è stato comunque difficile da eliminare, all'inopportuno umorismo di uno sgradito quanto sgradevole passante. 28 OTTOBRE: Ritorno a Quarto per le riprese di una delle scene più bizzarre del film, quella in cui l'agente 081 riceve l'occorrente per la sua incredibile missione. Il set è questa volta "allestito" nel box di Francesco che per l'occasione diventa un'inverosimile laboratorio per la fabbricazione di armi micidiali. Anche stavolta la nostra fantasia ci ha concesso di abbattere le consuete barriere scenografiche rendendo smisurato uno spazio ampio solo pochi metri; peccato però che alcuni elementi lo rendano troppo poco credibile (scaffale pieno di bottiglie vuote, solo per citarne uno!) Ma ora veniamo ai personaggi: la parte del leone la fa sicuramente Ettore che con camice, riccioli neri (la solita barba finta!), occhialoni, elmetto, ed una manciata di penne nel taschino, impersona il grottesco e loquacissimo Dr.Quqù, capo della sezione speciale. Suoi comprimari sono i due tecnici (io ed Adriano) chiamati a sperimentare inconsapevolmente i suoi geniali e diabolici aggeggi. Un'ultima nota va agli "effetti speciali", cominciando dall'interno dell'automobile, ripreso da una rivista specializzata, per poi finire alla pistola attratta dalla calamita, che altro non è se non una comune ripresa registrata all'incontrario ed aggiunta in post produzione. 1 NOVEMBRE: Le riprese effettuate in questo giorno erano solo brevi ma alquanto indispensabili sequenze da montare poi all'inizio di alcune scene: il dettaglio della macchina da scrivere, l'entrata posteriore della chiesa adibita per l'occasione ad ingresso principale della C.I.T.O., e l'inquadratura della sede, che in seguito servirà per la bizzarra scena del "Bar Zanzi". 5 NOVEMBRE: Ettore racconta la mattinata, in quanto Paolo era assente per una riunione: stufi del fatto che le riprese dl dialogo tra Blond ed il colonnello XYZ erano inutilizzabili, torniamo sul luogo del delitto per ripetere la scena. Tra una visita di Chiara e Viviana ed un caffè del quale i due attori, a sentir loro, non potevano farne a meno, riusciamo a girare le scene che diventano un vero e proprio manicomio poichè sul più bello finisce la batteria. Ringraziando Iddio il materiale era ottimo e sufficiente. Ritorno ai comandi e vi porto, facendo un breve salto temporale, al pomeriggio dello stesso giorno, tempo in cui sono programmate le prossime riprese. Esse riguardano la scena del "Bar Zanzi" che, come già ho avuto modo di dirvi, avrà come scenario la nostra beneamata sede scout. Giungo sul luogo in perfetto orario, trovandovi Ettore ed il cugino Gianluca con tutta l'attrezzatura pronta. In attesa degli altri partecipanti, organizziamo la scena basandoci sul copione. Dopo un pò arriva uno degli interpreti, Antonio Comes, che la 3D, dopo aver apprezzato la sua disponibilità, ha accettato tra le sue fila. A lui fanno seguito Emilia, Maurizio, Sandra e Francesco. Vi è però un ritardo che inizia a farci preoccupare. Sto parlando di Peppe, il quale per il ruolo che occupa nella scena (Zanzibar), è senza dubbio una presenza indispensabile. Io e Francesco ci offriamo di andare a telefonargli da una cabina, mentre Ettore sul set comincia a sentirsi bollire il sangue. Rintracciato Peppe, che proprio in quel momento stava per scendere, sulla via del ritorno passiamo a prendere Massimiliano Brancato, un altro fido compagno che ci ha offerto la sua collaborazione. Giunti finalmente tutti, cominciamo a girare e, fra una ripresa e tante risate, portiamo a termine anche quest'altra scena. 7 NOVEMBRE: Stavolta le riprese vengono effettuate nella sede logistica della 3D Production, ovvero la mia ex dimora a via Epomeo. Le scena da girare sono quelle nella base della S.F.R.U.T.T.A., e più precisamente nell'alloggio di Mr.Ioso, dove puntualmente una guardia viene ad informarlo riguardo le mosse di Rhys Blond. Il tenebroso genio del male viene interpretato da me medesimo, mentre il ruolo della fedele guardia è di Antonio. Ettore, come sempre, orchestra il tutto dietro la videocamera. Nonostante siano poco più che brevi sketch, le riprese hanno comunque richiesto un lavoro piuttosto elaborato, tenendo conto dei vari spostamenti dell'attrezzatura, degli altrettanti vari errori nella recitazione e, dulcis in fundo, del comportamento piuttosto insofferente della mia gatta, a cui evidentemente non piaceva l'idea di farsi riprendere. Verso la fine è venuto a farci visita nientemeno che Francesco, il quale per rendersi utile ha deciso di prestare la sua voce ed il suo gergo tutt'altro che giornalistico, per la sequenza del telegiornale. 8 NOVEMBRE: La scena girata in tale data è quella a cui sono più affezionato, sia perchè si basa su un mio soggetto e sia perchè vede la nascita, e purtroppo anche la morte, di un personaggio partorito dalla mia folle mente e da me stesso interpretato (ognuno si fa carico delle proprie responsabilità!) L'appuntamento è alee 16:30 a casa di Ettore. Il tempo ci è nettamente ostile, tenendo conto sia del ritardo di Francesco (grrr!) sia del mio momentaneo abbandono del set per sbrigare un'importante commissione. Questi piccoli ostacoli comunque non impediscono il buon esito delle riprese che avvengono anzi con una certa rapidità. Il dato più significativo (e per questo più ironico) di tutta l'operazione sta nella mia triplice interpretazione. Grazie infatti a semplici ma efficaci travestimenti, interpreto contemporaneamente i ruoli di Mr.Ioso, di una guardia dal capello biondo e di lui, il personaggio di cui vi ho parlato all'inizio, il torturatore Kazim, il duro dall'aria ambigua. Come un'altro personaggio interpretato in passato (Koko) anche Kazim ha messo a dura prova la mia resistenza fisica. Ma nonostante ciò è stata una grande gioia poterlo incarnare, e non importa se, con il torso coperto solo da un gilè di jeans, sono stato praticamente divorato dal freddo. 10 NOVEMBRE: Finalmente ci siamo! L'ultimo capitolo della vicenda sta per vedere la luce. Ci diamo tutti appuntamento per le otto di sera in sede, dove una parte del cast tiene riunione, per poi recarci in blocco ai "Foria's Studios" (la casa di Daniela Reda, tanto per smitizzare). Contrariamente a come ci eravamo organizzati, un piccolo gruppo (io, Ettore, Francesco ed Adriano) si avviò sul posto per preparare il set. Non vi era infatti un solo minuto da perdere, poichè quella era l'ultima occasione che avevamo per girare prima del 12, giorno in cui doveva assolutamente essere proiettato il film. Presto però ci rendemmo tristemente conto che quel nostro sforzo per anticipare i tempi fu alquanto inutile. Infatti il resto dello staff arrivò sul set con "leggero ritardo", ed al momento delle riprese, vi fu un'improvvisa quanto inappropriata crisi di ilarità collettiva che lasciò me ed Ettore (al momento gli unici sani di mente!) a roderci il fegato, mentre il tempo scorreva inesorabile. Tornati tutti lucidi (o quasi) cominciammo le riprese, e fra i tanti errori (questa volta una vera valanga) mettemmo finalmente la parola fine a questa, dopotutto, fantastica avventura. Il resto è storia.


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